Vengono raccontati per immagini gli innumerevoli scavi e le scoperte nei fondali siciliani, la creazione di una banca dati dei siti archeologici sommersi con più di mille evidenze, le missioni all’estero, la creazione degli itinerari culturali subacquei, gli studi e le ricerche in campo etno-antropologico legato ai mestieri e ai riti del mare, gli innumerevoli progetti scientifici realizzati e che ancora oggi la Soprintendenza del Mare porta avanti nel solco del suo insegnamento.
La mostra sarà articolata in cinque sezioni: ‘La passione per l’archeologia’, che illustra i primi ritrovamenti e i primi scavi di Sebastiano Tusa in Sicilia; ‘La storia dell’archeologia subacquea’, con approfondimenti sull’evoluzione di questa disciplina nei secoli; ‘Le ricerche istituzionali in Sicilia’, con documenti video sulle prime ricerche effettuate nei mari siciliani, dal ritrovamento del Satiro allo scavo subacqueo di San Vito Lo Capo; ‘Giass e Scras’, le due strutture realizzate da Tusa all’interno dell’assessorato dei Beni culturali, preludio alla costituzione della Soprintendenza del Mare; ‘La storia della Soprintendenza del Mare’, un viaggio che attraversa venti anni di storia dell’archeologia subacquea in Sicilia, dalle prime scoperte alle recenti esplorazioni in alto fondale.
In esposizione anche reperti provenienti dai ritrovamenti e dagli scavi effettuati in tutta l’Isola.