Oggi continuiamo il viaggio a distanza con Expo Dubai raccontando come tecnologie consolidate quali solare ed eolico insieme a soluzioni in via di sviluppo quali idrogeno, gas verdi e biometano siano fondamentali per un futuro a zero emissioni nette di CO2. Lo facciamo intervistando il Dott. Ruggero Corrias, Head of International Relations & CEO Diplomatic Advisory di Snam.
Snam partecipa come Silver Sponsor del Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai, un Expo che vede al centro il tema della sostenibilità. Con quale spirito Snam partecipa all’Expo?
Snam porta a Expo anzitutto la propria storia ed esperienza di 80 anni nella realizzazione di infrastrutture che forniscono energia per tutte le attività fondamentali del Paese, dal riscaldamento domestico alle attività produttive e alla generazione di elettricità. Snam è dunque, prima di tutto, parte integrante della storia e dello sviluppo dell’Italia. Al contempo, è un’azienda fortemente proiettata verso il futuro, che nel nostro settore – quello dell’energia – significa net zero. Siamo impegnati a rendere le nostre infrastrutture pronte per un futuro a zero emissioni nette di CO2.
Nel nostro piano strategico, ci siamo dati infatti degli obiettivi di riduzione delle emissioni che sono in linea con il target di contenimento del riscaldamento globale entro 1,5°. Snam diventerà un’azienda net zero entro il 2040, dieci anni in anticipo rispetto all’obiettivo europeo. Crediamo quindi che la vetrina di Expo possa sintetizzare al meglio il portato storico e i valori di innovazione che caratterizzano Snam.

Sviluppo sostenibile, innovazione ed energie rinnovabili saranno al centro della partnership fra Snam, una delle principali società di infrastrutture energetiche al mondo, e il Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai. Quanto l’innovazione tecnologica è fondamentale per riuscire a trovare nuove soluzioni in ambito di economia circolare ed energie rinnovabili?
L’innovazione tecnologica è un fattore abilitante fondamentale per la transizione ecologica. Come sottolineato dalla IEA nel suo rapporto sulla strada verso il net zero, questa sfida richiederà un’adozione massiccia di tutte le tecnologie a disposizione per combattere il cambiamento climatico. Nei prossimi anni, dunque, diventerà decisiva la capacità dei Paesi di sfruttare e combinare diverse soluzioni per realizzare progetti concreti, che potranno fare leva su un supporto anche economico senza precedenti da parte delle istituzioni.
In Italia siamo all’avanguardia nelle energie rinnovabili e nell’economia circolare e abbiamo aziende leader in questi e altri settori, come Snam e altre realtà presenti al Padiglione Italia. Partiamo dunque da una posizione di vantaggio, che dovremo consolidare e valorizzare affidandoci sia a tecnologie ormai mature come ad esempio solare ed eolico, sia a soluzioni innovative o in via di sviluppo come i gas verdi, idrogeno e biometano.
Quest’anno Snam compie 80 anni e ad Expo Dubai raccontate non solo il Vostro impegno per la transizione energetica ma anche quello per lo sviluppo sostenibile dei territori. Il Vostro obiettivo è quello di trasportare sempre più gas rinnovabili come biometano e idrogeno e raggiungere le zero emissioni di anidride carbonica nel 2040. Ecco Le volevo chiedere a che punto siete e quali sono i prossimi passi necessari per avvicinarsi a tale obiettivo?
La rete di Snam trasporta già oggi, oltre al gas naturale, il biometano, gas verde che si produce a partire da rifiuti organici e biomasse agricole e agroindustriali. Si tratta di una fonte rinnovabile con grande potenziale di crescita: oggi sono una trentina gli impianti di produzione allacciati alla rete Snam e in Italia esistono 1.700 impianti a biogas che possono essere convertiti a biometano, con volumi che potrebbero raggiungere i 10 miliardi di metri cubi di biometano entro il 2050.

Per quanto riguarda l’idrogeno, la strategia italiana prevede un target del 20% del mix energetico sempre al 2050. Il vantaggio dell’Italia consiste nella sua posizione strategica di “ponte infrastrutturale” tra Nord Africa – ricca di risorse naturali per la produzione di idrogeno verde – e Nord Europa, dove si concentrerà la maggiore domanda. La capillare rete di trasporto gas di Snam, che si estende per quasi 33mila km lungo la Penisola, è per la quasi totalità pronta a trasportare fino al 100% di idrogeno, in base alla normativa internazionale. Anche i test condotti finora sulla compatibilità degli stoccaggi gas con idrogeno hanno dato esiti confortanti. L’evoluzione delle infrastrutture in ottica “hydrogen-ready” è uno dei pilastri del piano strategico di Snam.
Come abbiamo detto Snam è impegnata a sviluppare nuove iniziative come il biometano, l’idrogeno, l’efficienza energetica, ma come società avete anche un’attenzione particolare verso la mobilità sostenibile e la forestazione urbana. Inoltre, all’Expo, intendete contribuire a celebrare l’ingegno italiano e a immaginare nuovi ecosistemi sostenibili che siano inclusivi sia dal punto di vista ambientale sia da quello sociale. Ciò in linea con la strategia per il raggiungimento degli obiettivi climatici nazionali e internazionali. Ecco, come valuta quanto emerso dalla Cop26 e dopo Glasgow dunque, quanto siamo più vicini alla realizzazione di un nuovo ecosistema sostenibile?
Glasgow ha rappresentato un bivio importante per le sorti del nostro pianeta. Diversamente dalle passate conferenze, dove si erano incontrate difficoltà nel trovare un accordo sullo stop alle centrali a carbone e i sussidi alle fonti fossili, durante la COP26 è stato preso un serio impegno a ridurle. Un ulteriore risultato a vantaggio di un futuro sostenibile riguarda l’India, la quale, per la prima volta, si è impegnata a raggiungere zero emissioni, anche se con una scadenza prevista per il 2070. Gli esiti della conferenza sul clima potranno davvero dare una spinta importante alla transizione verde e pensiamo che, per assicurare questi obiettivi, il mondo avrà sempre più bisogno di infrastrutture sostenibili, sicure e tecnologicamente avanzate.
Expo è per Snam anche un’occasione di dialogo su questi temi. Per questo sosteniamo iniziative organizzate e co-organizzate dal Padiglione Italia sul contrasto al cambiamento climatico e i fattori ESG (ambientali, sociali e di governance).
Transizione energetica, idrogeno e sviluppo sostenibile sono temi fondamentali per una società come Snam, quali novità per il futuro secondo Lei, ci dobbiamo o possiamo aspettare da una esperienza così importante, quale Expo Dubai e quali input invece Vi aspettate Voi di ricevere da tale manifestazione?
Il Padiglione Italia a Expo Dubai è una vetrina cruciale di rilevanza internazionale, che presenta innovazione tecnologica, scientifica e industriale come elementi distintivi. Snam racconta una storia di tradizione e innovazione, fornendo al Padiglione quella che abbiamo chiamato “pasta alla decarbonara” o “Hydrogen Pasta”, prodotta in occasione della prima sperimentazione a livello europeo di immissione di idrogeno in una rete di trasporto del gas naturale, effettuata da Snam con fornitura diretta a un pastificio del salernitano.
Guardando al futuro, Expo Dubai promuove l’Italia come centro d’eccellenza dal punto di vista tecnologico e infrastrutturale, oltre a favorire il dialogo con i principali stakeholder della regione. Snam ha fatto il proprio ingresso negli Emirati Arabi Uniti nel 2020 con l’acquisizione di una quota di ADNOC Gas Pipelines e ha successivamente consolidato la propria presenza sul mercato locale firmando un Memorandum of Understanding con il fondo sovrano Mubadala, allo scopo di collaborare su iniziative congiunte di investimento e sviluppo nell’idrogeno. Grazie a Expo, potremo rafforzare la nostra posizione in un’area geografica chiave per il futuro dell’energia.