Lo scopo di Expo 2020 è quello di sottolineare quanto sia importante costruire un mondo migliore, plasmare il futuro e individuare soluzioni a questioni fondamentali
Expo 2020 vuole essere un motore d’ innovazione globale per lo sviluppo di soluzioni creative e scalabili, stabilendo una rete per la collaborazione tra nazioni, organizzazioni e innovatori al fine di affrontare sfide globali condivise. Ciò avviene sulla base di tre macro temi: quello della sostenibilità; della mobilità green e dell’opportunità.
L’area della Sostenibilità
L’area della sostenibilità è rappresentata innanzitutto dal Padiglione Terra. Esso è stato progettato e costruito dallo studio di architettura inglese Grimshaw. Si tratta di una struttura self-sustaining capace di generare energia e di raccogliere acqua.
Al suo interno, Terra contiene 6.000 metri quadrati di spazi espositivi coperti da tetti di terra e ombreggiati da una gigantesca cupola sospesa simile ai rami del Ghaf o Albero di Loong, che è la pianta nazionale degli Emirati Arabi, realizzata al 97% in acciaio riciclato e coperta da oltre 1.055 pannelli solari che, insieme alle altre diciotto strutture sottostanti, sono capaci di produrre 4 gigawatt di elettricità in un anno. Tutte le strutture sono anche in grado di raccogliere acqua piovana e rugiada che viene poi filtrata e riciclata attraverso il giardino circostante.
I padiglioni di Svezia, Spagna e Brasile
Nell’area dedicata al tema della sostenibilità, necessaria per perseguire l’obiettivo di un futuro equilibrato, in cui uomo e natura possano vivere in armonia, spiccano i padiglioni di Svezia, Spagna e Brasile.
La Svezia si presenta ad Expo Dubai con un suggestivo padiglione ligneo progettato da Ripellino Arkitekter, Studio Adrien Gardère e Luigi Pardo Architetti, dal nome “The Forest”. Il padiglione è caratterizzato da una struttura di pilastri in legno proveniente dalle foreste di Dalarna, che richiama alla mente le passeggiate tra le foreste svedesi, mostrandosi come una sorta di rifugio per un ecosistema in crescita. Al suo interno lo spettatore potrà conoscere le modalità con le quali la Svezia sta costruendo città intelligenti e sviluppando un’economia bio-circolare.

“Intelligenza per la vita” è il motto del padiglione della Spagna. Ideato da External reference e Onionlab, con un’esperienza immersiva che mescola arte, design e strumenti digitali, il padiglione vede presente al suo interno una foresta artificiale in grado di produrre ossigeno in tempo reale grazie ai materiali con cui è realizzata e a speciali foto-bio-reattori.
Inoltre, il padiglione spagnolo progettato dall’architetto Amann-Canovas-Maruri, spicca sicuramente per la forma particolare della copertura, caratterizzata da un raggruppamento di tronchi di cono, che attira subito l’attenzione dell’osservatore. Non si tratta di elementi casuali, ma di un sistema per la climatizzazione naturale degli ambienti impiegata nell’architettura islamica per spingere l’aria calda verso l’alto all’interno dell’elemento conico, mantenendo una temperatura interna più bassa. Un altro accorgimento sostenibile ricade, infine, sulla scelta dei materiali utilizzati che sono facilmente ricomponibili, trasformabili, riciclabili e riutilizzabili.
Ispirato ai fiumi e alle mangrovie autoctone il padiglione del Brasile pone l’accento sulla sostenibilità del pianeta. Progettato da un team composto da Ben-Avid, JPG.ARQ e MMBB, esso contiene un grande specchio d’acqua abbracciato da un ambiente multimediale animato da proiezioni che grazie alla tensostruttura in acciaio e tessuto bianco leggero genera un’atmosfera ricca di immagini, suoni, odori e temperatura variabile.
I padiglioni di Olanda, Germania e Singapore
Il padiglione dell’Olanda, progettato da un consorzio composto da Expomobilia, Kossmann.dejong, V8 Architects e Witteveen + Bos, è stato progettato “come un sistema climatico a circuito chiuso in cui i visitatori godranno di un’esperienza sensoriale intensa”. Il padiglione ricrea un biotipo nel deserto. Un sistema climatico temporaneo e circolare in cui l’acqua viene raccolta dall’aria, l’energia è riprodotta dal sole e le piante commestibili sono coltivate in loco.
Nel Padiglione della Germania, i visitatori affrontano un viaggio interattivo attraverso il mondo della sostenibilità. All’interno del padiglione vi è un percorso, il “curriculum”, che si articola in tre laboratori: energia, città del futuro e biodiversità. Nell’oscuro Energy Lab, i “cavi energetici” pulsano con soluzioni di approvvigionamento energetico per il futuro. Nel Future City Lab, i visitatori diventano parte di un intricato paesaggio urbano che li circonda. Nel Lab di Biodiversità, sperimentano la bellezza e la vulnerabilità della natura sotto un’installazione sospesa di magnifiche
proporzioni.
Concepito come un giardino tridimensionale, il padiglione di Singapore incanta chi ama l’architettura che si fonde con la natura. Lo studio di architettura WOHA ha lavorato sulla riduzione dell’impatto ambientale e sul clima in un luogo per niente facile come Dubai. L’edificio è provvisto di pannelli solari che lo rendono autonomo dalla rete elettrica e che alimentano anche l’impianto di desalinizzazione che produce l’acqua per irrigare tutto il verde. Il padiglione di Singapore illustra la straordinaria trasformazione del paese da città affollata e inquinata a paradiso futuristico.