La gabbianella e il gatto di Luis Sepúlveda: storia “utopica” o ricerca della nostra dimensione più intima?

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Ripercorriamo uno dei racconti per bambini più affascinanti del nostro tempo, volgendo lo sguardo ad un modo ormai sconosciuto da noi, quello dei bambini.

(Photo by Sophie Bassouls/Sygma via Getty Images)

Immaginazione, una parola difficile per noi Continuamente ci troviamo a fare i conti con una realtà troppo crudele, troppo difficile per i sognatori. Ma chi sono realmente quest’ultimi? Forse non siamo più abituati a sognare, a viaggiare con la fantasia, ad immaginare un mondo tutto nostro… Molto spesso tendiamo ad essere troppo razionali nella vita, legati ad una realtà che in qualche modo “giustifica” il comportamento distaccato dalla nostra immaginazione, che forse è scomoda per noi. Ma qual è lo strumento per estraniarci da questa quotidianità che ormai ci è troppo stretta? Un libro è lo strumento più potente che abbiamo per entrare in una dimensione creata da noi, “utopica”, che probabilmente potrà farci ritornare bambini. Ed è proprio questo il presupposto per introdurre la figura di uno degli scrittori che ha portato, attraverso le sue scritture, i bambini di tutte le età ad immaginare e a riflettere sull’importanza dell’amicizia e del rispetto: Luis Sepúlveda (1949-2020).

Lo scrittore cileno, nato e cresciuto in un territorio provato da lotte politiche interne molto sanguinose, manifesta nei suoi romanzi più famosi la continua ricerca di una dimensione più personale e riflessiva, in grado di avvolgere il lettore in una nuvola di fantasia così leggera, da renderlo ancora più consapevole di se stesso, rispetto a chi crede che la vita fatta di superficialità sia l’unico posto certo e sicuro. Durante tutta la sua vita Sepúlveda, che ha vissuto eventi politici di grande importanza e condanne estremamente pesanti, ha combattuto ogni giorno per il suo obbiettivo: educare non solo i bambini che desiderano leggere favole di animali e percepire una realtà straordinariamente contrastante, ma anche gli adulti. Essere in grado di vedere la realtà con gli occhi di un bambino è, secondo l’insegnamento dell‘autore, una delle più grandi rivelazioni per il mondo degli adulti.

(Photo by Sophie Bassouls/Sygma via Getty Images)

Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volareAi miei figli Sebastián e León, il miglior equipaggio dei miei sogni; al porto di Amburgo perché lì sono saliti a  bordo; e al gatto Zorba, naturalmente: è questa la frase che apre una delle più affascinanti storie dello scrittore cileno, che racconta le vicende del gatto Zorba, a cui viene affidata una gabbianella che sta per nascere, in quanto la madre è in procinto si morire.  Le avventure che il lettore si accinge a leggere possono essere captate sin dal titolo: un gatto che insegna a volare ad un volatile è di certo un controsenso. Ma è proprio qui che si trova il messaggio del racconto: l’importanza dell’arricchimento morale e psicologico con chi è “diverso” da noi, tema molto attuale nella società contemporanea. La libertà è il perno attorno al quale ruota tutta la narrazione, che colpisce i bambini e gli adulti che leggono queste pagine, ma che ci fa anche riflettere su molte problematiche , come l’inquinamento e il rispetto per gli animali.

Questo libro è volto all’educazione dei bambini, ma è indirizzato a tutte le fasce d’età: l’importanza dell’altruismo deve essere un concetto saldo per tutta la comunità, perché aiutare il prossimo è uno presupposto fondamentale del vivere civile. La lezione che Sepulveda vuole insegnarci sta nei piccoli gesti, nella conoscenza profonda degli altri e nel rispetto per il prossimo. Il gatto Zorba diventa un modello da seguire: la nostra vita deve essere aperta all’ospitalità e all’accoglienza, ad accettare le sfide per mantenere una promessa.

Eleonora Lobosco (Liceo Classico D. Alighieri Latina Progetto Alternanza scuola lavoro)

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