Lo scorso 29 Ottobre, presso il teatro Eliseo in Roma, Paolo Bonolis ha presentato il suo libro “Perché parlavo da solo” (Ed. Rizzoli) raccontando un po’ di sé in una piacevole conversazione con il giornalista nonché politico Walter Veltroni.

“Perché parlavo da solo”. Basterebbe soltanto il titolo per giustificare le motivazioni che hanno spinto Paolo Bonolis a scrivere il suo primo libro dopo circa 40 anni di carriera nella TV d’intrattenimento. Basterebbe solo il titolo per comprendere che cosa Bonolis abbia voluto lasciare ai suoi lettori e fan appassionati. Già, perché parlare da solo non è segno, come spesso si reputa, unicamente di pazzia ma talvolta è uno strumento indispensabile per poter comunicare a se stessi qualcosa e per lasciare che il silenzio sia il luogo dove comporre la propria struttura di personalità. Da questi soliloqui sono nate pagine di appunti scritti che Bonolis ha raccolto in un unico libro di diciotto capitoli, diario ironico ed intimo alla ricerca del senso della vita.
Il moderatore Walter Veltroni ha introdotto la serata spiegando come nel libro Bonolis non sia incorso nel rischio di raccontarsi diverso da com’è.
Vengono ripercorsi, durante la presentazione, i passi più salienti del libro. Si parte dal concetto dell’essere vincenti, utopia del nostro tempo, passando per la fatica, sensazione che dà valore alle cose, per arrivare alla noia, adesso priva di significato perché facilmente superabile con le tecnologie, di cui spesso si abusa. Paolo Bonolis si è così fermato a riflettere sulle coordinate dello spazio e del tempo distinguendo come nella dimensione della tecnologia queste si annullino mentre in quella della religione è come se venissero dilatate. Dalla quarta di copertina: «Viaggia veloce il fiume del tempo, molto più di quanto scorreva in passato. E scava sempre più profondo il canyon che attraversa».
Alla domanda se si ritenesse un uomo sereno o felice, Bonolis ha risposto di sentirsi sereno perché crede che la felicità sia più uno stato momentaneo di cui spesso nemmeno ci accorgiamo, presi dalla velocità dei giorni e illusi che tutto debba andare sempre per il verso giusto. Si è detto affascinato dalla scoperta di nuove latitudini invitando, quindi, a recuperare quel senso di stupore che caratterizza il mondo infantile, troppo presi, invece, da una corsa sfrenata verso la meta che non permette di godere del viaggio. Ha così voluto invitare gli astanti a rimboccarsi le maniche ed accettare la vita in toto, vedendo anzitutto il bicchiere e non tanto se sia mezzo pieno o mezzo vuoto.
Il conduttore si è raccontato a 360° sciorinando anche aspetti della sua vita privata e professionale: dal rapporto con i suoi genitori alla proposta di Silvio Berlusconi per il ruolo di portavoce di Forza Italia, alla sua amicizia con Raimondo Vianello e Mike Bongiorno. Non sono mancati certo i momenti comici, come quando ha raccontato alcune delle gaffe dei suoi concorrenti, in particolare persone di una certa età. Egli ha così chiarito che la sua intenzione non è quella di farsi beffe delle persone anziane ma di renderle protagoniste tirando fuori con l’ironia che lo caratterizza il loro ricco mondo interiore. Nel capitolo “Il sottile fascino della decomposizione delle carni” riflettendo sul senso della vecchiaia si dice attratto dalle “vecchie” nei confronti delle quali prova «un profondo rispetto giocoso nell’apostrofarle in quel modo».
La presentazione si è conclusa con una domanda di Veltroni su quale sia il giorno della sua vita che vorrebbe rivivere. Il conduttore non ha nascosto un certo imbarazzo nella scelta ma alla fine è giunto alla conclusione, guardando la moglie Sonia Bruganelli, presente sul palco, che sia stato il giorno in cui ha scoperto che c’era «un sacco di luce a loro disposizione». È plausibile il riferimento al periodo buio che hanno attraversato a causa dei problemi di salute della loro primogenita Silvia, ormai diciasettenne, che è definita nel libro “luce pura”.
Sul palco è intervenuto anche il giornalista e conduttore televisivo Massimo Giletti (di cui Bonolis è stato ospite lo scorso 27 Ottobre a “Non è l’Arena”, programma in onda su La7), con cui ha avuto modo anche di scherzare sulla loro diversa fede calcistica.
In platea gli autori delle varie trasmissioni di Bonolis come “Ciao Darwin” ed “Avanti un altro” (di cui erano presenti diversi personaggi del “minimondo”) e, accompagnato dalla moglie e conduttrice Paola Perego, il manager Lucio Presta, fondatore con la Bruganelli della “Sdl”, società di produzione televisiva specializzata nella gestione ed organizzazione di casting. Tra gli amici presenti il comico Enrico Brignano con la compagna Flora Canto, lo scrittore Federico Moccia, il drammaturgo Pier Francesco Pingitore e l’attore Pasquale Petrolo (in arte Lillo).
Paolo Bonolis si è concesso ai suoi fan firmando copie del suo libro, i cui proventi saranno devoluti in beneficenza all’associazione “Adotta un angelo” (ce.RS).
Lo showman ha così lasciato il Teatro Eliseo dopo una piacevole serata insieme ad amici e semplici ammiratori coinvolgendo il pubblico grazie alle sue capacità analogiche e con un messaggio ben chiaro «La vita è uno stato mentale».