E’ stata presentata oggi a Roma, presso la Sala Spadolini del Ministero della Cultura, la ricerca “Social Media e Teatri dell’Opera” effettuata dall’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e da Linkfluence France per Agis ed Anfols
La ricerca analizza l’uso dei social media, da prima del Covid ad oggi rispondendo ai quesiti di quale sia il rapporto tra i teatri d’opera italiani e i social media e di quale sia l’eredità della lunga chiusura per la pandemia, che ha reso la rete uno strumento necessario per mantenere il dialogo tra i teatri ed il loro pubblico.
Grazie all’avanzato sistema di intelligenza artificiale e di raccolta dati fornito da Linkfluence France, è stato possibile tracciare e analizzare le attività social dei Teatri dell’Opera in Italia, unendo i contenuti generati dai profili ufficiali a quelli condivisi da utenti in rete, siti web, giornali online, forum e blogs.
Cosa emerge dalla ricerca?
Nel biennio compreso tra novembre 2019 e ottobre 2021, caratterizzato dalle chiusure imposte dall’emergenza sanitaria, la presenza sui social dei teatri d’opera e l’attenzione a questa importante espressione della nostra cultura ha registrato numeri importanti: 12.500 contenuti condivisi dai profili ufficiali dei Teatri, con una elevata frequenza di pubblicazione ed un utilizzo predominante di Facebook e Instagram; 78 milioni di utenti esposti a questi contenuti e 3,14 milioni di interazioni (likes, commenti, share).
Se però non ci si limita ai soli profili ufficiali, la digital community dei nostri teatri assume proporzioni molto significative: 440.000 sono i contenuti online che nel mondo hanno menzionato uno o più Teatri con una esposizione degli stessi ad 1,11 miliardi di utenti e 33,9 milioni sono le interazioni (likes, commenti, share) ottenuti dai contenuti condivisi in rete.
All’attivismo dei Teatri si sono affiancati anche altri protagonisti che hanno nutrito di contenuti sull’opera le reti sociali: influencers e brand della moda, artisti pop e crossover, artisti lirici, giornali e riviste web specializzate.
Il dato più rilevante è però che il 68,7% degli utenti che hanno condiviso contenuti appartengono alla fascia di età 18-34. L’analisi di queste condivisioni ci restituisce l’immagine di un pubblico giovane che, per quanto attualmente minoritario alla biglietteria, vive tuttavia l’esperienza dell’opera con sincero entusiasmo. È un’esperienza che non si limita alla sola fruizione culturale dello spettacolo ma include l’emozione suscitata dai luoghi, dall’atmosfera e dallo stile: un “lusso dell’esserci” che non si può non condividere.
L’evento, coordinato dal Direttore Esecutivo dell’AGIS, Domenico Barbuto, ha visto in apertura i saluti di Antonio Parente, Direttore Generale dello Spettacolo del Mic. Ad introdurre l’appuntamento è stato invece Carlo Fontana, Presidente AGIS, a cui è seguita la presentazione della ricerca (curata dal Prof. Nicola Bellini, dalla Dott.ssa Marina Raglianti, e dal Dott. Giovanni Siracusa).
Della ricerca hanno discusso Onofrio Cutaia, Direttore Generale creatività contemporanea del MIC, Francesco Giambrone, Sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma e Presidente ANFOLS, Flavio Arzarello, Public Policy Manager Meta, e Dennis Valle, Chief Marketing Officer Corneliani S.p.A.