Pino Daniele è stato un cantante, un autore, un chitarrista, un produttore, un punto di riferimento, un precursore, un nero a metà, un Masaniello della musica, uno di quegli artisti che sanno cambiare il mondo della musica ed il modo in cui la musica viene percepita dalla gente. Per questo quando ho sentito che ci sarebbe stato un omaggio a Pino Daniele ho avuto un brivido lungo la schiena. Troppi omaggi, troppe cover band che mai hanno reso giustizia all’immenso Pino Daniele. Certo i nomi di Tony Esposito e Tullio De Piscopo (fratelli, più che amici di Pino Daniele) mi davano garanzie che sarebbe stato un concerto pieno di spunti musicali e personali. E, fortunatamente, così è stato. La Molise Light Orchestra (diretta dal Maestro Antonio Capuano) in attesa che Tony e Tullio salgano sul palco, dimostra da subito il rispetto per le grandi creazioni di Pino Daniele. I giovanissimi orchestrali si cimentano in canzoni non troppo “inflazionate” come E so cuntento ‘e stà, I say je sto ccà, A testa in giù, Alleria, l’immancabile Quanno chiove ed infine il duetto tra le due voci soliste dell’orchestra Ilaria Bucci ed Antonio Caccavale. Tutti bravi a non cercare di strafare ma personalizzando con amore le canzoni di Pino.
Poi tutto cambia, prima Tony Esposito (che suona la sua Kalimba de luna) e poi Tullio De Piscopo (con lo strumentale di Pino Daniele, Toledo), accendono il palco con il loro ritmo, con il loro talento. Qui le canzoni di Pino Daniele (sempre accompagnate dall’orchestra) assumono una veste più vicina all’originale, ricordandoci quanto la batteria di De Piscopo abbia dato un marchio indelebile a quelle canzoni, impossibile pensare a A me me piace ‘o blues senza i Fills di batteria di Tullio. Il racconto della vita insieme a Pino Daniele rende tutto più intenso ed emozionante regalando aneddoti di concerti, cene, registrazioni e aspetti del carattere di Pino Daniele spesso un po’ nascosti. Tullio ci tiene a sottolineare come Pino fosse allegro, divertente e sempre pronto a scherzi e battute. D’improvviso la batteria di De Piscopo diventa protagonista.
Drums Conversation, Percussion Power (in duetto con Tony Esposito) ci danno la quota del talento immenso dei due artisti. Tutti restano affascinati e coinvolti nel ritmo dei due, anche la stessa orchestra che si diverte sul palco ad ascoltare da vicino le ritmiche di Tony e Tullio. Il resto è ancora omaggio (davvero ben riuscito) a Pino Daniele. Il concerto ha avuto anche un importante sfondo benefico. In accordo con la Pino Daniele Trust Onlus, una parte dell’incasso del concerto sarà devoluto al progetto “SurPass – Dopo“, il passaporto del guarito, promosso dall’Associazione Oncologia Pediatrica e Neuroblastoma – OPEN Onlus, al fine di garantire ai ragazzi e giovani adulti curati per tumore in età pediatrica o adolescenziale un’assistenza a lungo termine ottimale.
Il concerto ha ottenuto una grande partecipazione di pubblico con un Sold Out non del tutto scontato. La maggior parte del pubblico si è fatta coinvolgere emozionalmente, ascoltato in maniera composta le canzoni di Pino Daniele, ma sul prato del campo CONI di Latina alcuni hanno preferito, cantare, ballare, tenere il tempo e vivere il concerto lasciandosi trasportare completamente dai musicisti.
Un concerto che ancora una volta ci ricorda che Pino Daniele ci ha lasciato davvero troppo presto…
di Massimo de Martino