ACQUA: GLI ITALIANI NE SPRECANO DI PIU’ IN EUROPA

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E’ quanto emerge dallo studio realizzato in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua (22 marzo), istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, da Finish, in collaborazione con Ipsos, su abitudini, consumo, tutela e spreco dell’acqua in Italia.

Gli italiani, infatti, sono tra i più spreconi in Europa, con un consumo medio pro-capite di 220 litri al giorno (fonte Istat), contrariamente alla media europea di 165 litri (fonte ‘Gestione delle risorse idriche e valutazione della qualità delle acque nel bacino mediterraneo’). Inoltre, su questo tema, gli italiani dimostrano di avere una scarsissima consapevolezza.

Solo 1 su 2 è infatti cosciente del maggiore consumo rispetto agli altri paesi europei, con un dato fortunatamente in progressiva crescita nel corso degli anni (dal 48% del 2019 al 54% del 2022). Interessante anche la crescita di consapevolezza sul tema da parte dei giovani, con un +8% rispetto al 2021 (54% nel 2022 vs 46% nel 2021). Ampliando l’analisi al consumo medio per famiglia, il dato non è sicuramente migliore: tenendo presente il consumo medio giornaliero in Italia è di circa 500 litri. Ciò è riconosciuto solo dal 3% degli italiani adulti (il 9% nel caso dei giovani). Oltre il 68% è infatti convinto che il consumo medio giornaliero per famiglia sia inferiore ai 100 litri.

Relativamente ai consumi, l’acqua si dimostra ancora la meno controllata dagli italiani, con un trend in linea con gli anni passati. Mentre infatti il 40% degli intervistati dichiara di controllare sempre il consumo di energia elettrica e il 38% quello di consumo di gas, un limitato 32% si preoccupa del consumo di acqua.

Ma quali sono i comportamenti che gli italiani mettono in atto per provare a ridurre il proprio impatto sull’acqua?

Il 73% dichiara di chiudere i rubinetti quando non necessario e di utilizzare la lavastoviglie solo a pieno carico (+1% vs 2021 e +7% vs 2020), il 49% si impegna a fare docce più brevi (+4% vs 2021), il 67% preferisce la doccia alla vasca (+4% vs 2021 e +5% vs 2020).

Tra i risultati di maggiore rilievo, in un’ottica di utilizzo consapevole e parsimonioso delle risorse naturali ed energetiche, si registra il costante miglioramento, tra i possessori di lavastoviglie (17.0 milioni in Italia), della percentuale di coloro che non sciacqua più i piatti a mano prima di metterli in lavastoviglie (33%), con un aumento del 3% rispetto al 2021 e del 7% rispetto al 2020. Tutto ciò si traduce in un incremento di ulteriori 600.000 famiglie che hanno scelto di adottare questo comportamento (+1.300.000 famiglie in due anni). Pertanto, con un risparmio d’acqua di 38 litri ad ogni lavaggio, calcolando la media di utilizzo della macchina in una settimana (4,56 volte), si determina un risparmio aggiuntivo di oltre 5.3 miliardi di litri d’acqua in un anno (11.3 miliardi in due anni), che corrisponde all’impressionante dato di circa 2.100 piscine olimpiche. (4.600 in due anni).

Maggiore coscienza sul tema sostenibilità, ma minore attuazione

Sebbene la familiarità degli italiani verso la sostenibilità migliora (+2% vs 2021) con un incremento importante e interessante che riguarda direttamente i giovani (+18% vs 2021, con il 39% degli intervistati che si definisce molto consapevole di cosa sia e cosa comporti essere sostenibili nella quotidianità), i comportamenti personali in favore dell’applicazione dei principi della sostenibilità trovano evidenti difficoltà.

A tal proposito, sebbene con percentuali di azione ancora molto elevate, tutti, o quasi, i comportamenti da attuare per vivere in maniera sostenibile hanno visto una flessione rispetto all’anno precedente: -2% di coloro che sono disposti a rinunciare a qualcosa oggi se ciò garantisce maggiori risorse ambientali per le generazioni future (62% nel 2022 vs 64% nel 2021), -5% tra coloro che dichiarano di provare a ridurre lo spreco di cibo (78% nel 2022 vs 83% nel 2021) e -3% tra coloro che dichiarano di provare a ridurre lo spreco d’acqua (74% nel 2022 vs 77% nel 2021).

Cresce seppur con percentuali ancora ridotte, la presa di coscienza da parte degli italiani sulla serietà del problema della scarsità dell’acqua. Il 25% tra gli adulti (+4% vs 2021) e il 31% tra i giovani (+15% vs 2021) ritiene infatti la scarsità d’acqua un problema attuale e generalizzato, mentre sono in lenta decrescita i dati di chi ritiene che la disponibilità d’acqua non sia un problema attuale (7% nel 2022 vs 9% nel 2021) oppure che sia un problema solamente di specifiche aree e in specifici momenti dell’anno (68% nel 2022 vs 70% nel 2021).

La posizione dei giovani, secondo l’indagine, vede una riduzione del 20% rispetto all’anno precedente tra coloro che ritengono la scarsità d’acqua un problema localizzato in specifiche aree e momenti (53% nel 2022 vs 73% nel 2021).

Fiducia nel Pnrr

Una buona notizia arriva invece dalle speranze e intenzioni degli italiani in relazione alla gestione delle risorse pubbliche. Sebbene solo una ristretta minoranza degli intervistati (22%) sia a conoscenza di cosa sia effettivamente il Pnrr e abbia fiducia nella corretta allocazione dei fondi previsti, il 43% di essi ritiene che le risorse debbano essere utilizzate per un uso sempre più efficiente della risorsa idrica, dato secondo solo agli investimenti e ricerca in fonti di energia rinnovabile (57%).

Simone Martino
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Simone Martino

Classe 1978. Giornalista pubblicista. Laureato in Giurisprudenza presso l’Università La Sapienza di Roma. Scrive per Italianews.press su Economia Circolare e Sostenibilità.

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