Sostenibilità, digitalizzazione e criptovalute: come le aziende possono ripartire dopo la pandemia accelerando verso una rapida ripresa. Lo abbiamo chiesto al Dott. Giuseppe Incarnato, CEO di IGI INVESTIMENTI GROUP
Come e perché nasce Accelera Hub?
Abbiamo creato una divisione d’elite composta dai nostri migliori manager che si sono particolarmente distinti come dirigenti apicali nell’ambito delle decine di operazioni transazionali che IGI INVESTIMENTI GROUP ha realizzato in questi dieci anni di attività in Europa con l’obiettivo di accelerare imprese condotte da imprenditori ad altissimo potenziale di crescita.
L’obiettivo dell’acceleratore di imprese è appunto quello di selezionare imprenditori ed imprese che possiedono un sistema valoriale coerente al nostro gruppo e che si siano dotati, anche se in embrione, di un modello di business competitivo ed in grado di assicurare un reale vantaggio competitivo nel proprio mercato di riferimento. Dopo averli selezionati, i gruppi di imprese vengono aiutati ad esaltare i punti di forza della proprie attività agendo simultaneamente su tutte le principali leve strategiche di affari.
L’Angel Investor che segue il cliente in accelerazione ha una consolidata esperienza di gestione di impresa avendo ricoperto incarichi Apicali di Amministratore o Direttore Generale su aziende acquisite da IGI GROUP e di cui ne ha assicurato in tempi rapidi il rilancio. Il SISTEMA DI ACCELERAZIONE è finalizzato infine a consentire l’intervento del fondo di private equity per sostenere il percorso di crescita di impresa.

Ecco grazie al network sostenete lo sviluppo e la crescita di innovative e promettenti startup e attraverso l’azione di Accelera Hub rilanciate le imprese. Le voglio chiedere, quali sono i criteri che adottate per scegliere le sturtup e le imprese su cui scommettere?
Le aziende che entrano volontariamente in accelerazione sono principalmente presentate dai nostri Banker, quasi tutti ex dirigenti apicali di lungo corso nell’ambito del sistema bancario e finanziario, che compongono anche il nostro Comitato Investimenti i quali ci segnalano imprese, quotate e non, che hanno le caratteristiche di potenziale di crescita coerente alle nostre ambizioni di accelerazione.
Va da sé, visto il nostro consolidato mercato di riferimento che ci pone come principale operatore del settore, che disponiamo di una rete convenzionata europea di incubatori e fondi di private equity attivi nel preseed di start up che segnalano ad ACCELERA HUB le iniziative piu promettenti. Originiamo poi direttamente lo scouting di aziende unicorno attraverso la nostra divisione editoriale che è specializzata in STARTUP.
Ovviamente, in quanto operatori a stretto contatto con realtà produttive, avete potuto sicuramente riscontrare maggiormente quali e quanti siano stati gli impatti dovuti alla pandemia. Come è effettivamente la situazione e cosa secondo Lei serve per uscire dalla crisi in cui varie aziende si sono loro malgrado ritrovate?
La Pandemia da COVID-19 ha ridisegnato senza dubbio i principi fondanti dello scambio internazionale sbilanciando il rapporto di regolamento e di contrattazione verso l’utilizzo, a mio avviso eccessivo soprattutto nelle prime fasi di lock-down, delle nuove tecnologie.
Devo anche ammettere che l’ampio uso della digitalizzazione soprattutto nella fase della precontrattazione da remoto attraverso le videoconference, prima diffuso solo in ambito finanziario, e che oggi domina l’intero comparto del marketing e del commerciale ha garantito migliore efficienza ed anche una maggiore sostenibilità ambientale.
E’ come se la pandemia avesse reso ancora più prezioso il momento di contatto fisico relazionale che viene riservato sempre di piu’ ai momenti vitali ed importanti della propria impresa nelle fasi critiche di processo o di conclusione di percorsi organizzativi e di relazione.
Ad oggi, il mondo sta ritornando rapidamente a ciò che eravamo prima del lockdown ma con economie piu’ autarchiche e con uno spostamento della ricchezza verso le aziende attive nella filiera della digitalizzazione dei processi, sia hardware che software.
Digitalizzazione che sta interessando a ritmi travolgenti proprio il pilastro fondamentale dello scambio che sono le valute. In questo senso l’espansione incredibile del valore delle criptovalute e delle monete digitali è solo un aspetto dell’evoluzione tecnologica del nuovo sistema di commercio internazionale.

Negli ultimi due anni si è sentito sempre più parlare di sostenibilità e di economia circolare. Grazie anche all’azione dei governi e dell’Unione Europea le aziende hanno iniziato a redigere il bilancio di sostenibilità e a prevedere strumenti atti ad adeguare le fasi della loro produzione seguendo i criteri di sostenibilità e i principi di economia circolare. Quanto la Vostra azione è aderente a tali criteri e in che percentuale ricevete richieste di imprese che vogliono investire nella sostenibilità?
La nostra azione decennale sul mercato italiano si è sempre caratterizzata da progetti industriali di aziende in crisi caratterizzata dalla sostenibilità dove abbiamo avuto la massima attenzione a praticare una politica di prudenza e di trasparenza investendo con una logica di lungo periodo. Rivendichiamo con orgoglio di essere stati i primi nell’ottobre 2017 a varare un contratto individuale di smart working integrale in Italia, capitalizzando quanto già facevamo in Finlandia con la nostra controllata dal 2012, per garantire e supportare la parità di genere.
Il nostro Deputy CEO è il presidente di DONNAFORTE e nel nostro gruppo abbiamo una percentuale del 65% di personale femminile e con 18 nazionalità. Nel 2014 abbiamo aderito al programma di genere e nessun nostro dipendente ha obbligo di “cartellino”. Come gruppo redigiamo il bilancio di sostenibilità di gruppo e per il prossimo anno 2022 abbiamo come obiettivo di azzerare totalmente il consumo di energia elettrica da fonti non rinnovabili. Oltretutto siamo produttori di energia solare presidiando in posizioni di leadership l’intera filiera.
Tra i fringe benefit in azienda i dipendenti godono di un abbonamento senza limiti in sharing economy di vetture elettriche con CAR2GO. Per i clienti gestiti da ACCELERA HUB prevediamo un particolare percorso ESG che porta ad avviare l’impresa accelerata sulla strada della sostenibilità.
Si fa ancora poco in Italia su tale fronte in quanto viene visto più come un costo per l’azienda che come un investimento reddituale. In realtà è principalmente il cambio di paradigma e visione che va attuato. Ed evidenziare che la sostenibilità è invece una fonte di ricavo o almento di efficientamento di costi che porta a migliorare i margini reddituali aziendali.
Le faccio un semplice esempio: una giornata di smarworking nel nostro gruppo, applicato a circa 10.000 dipendenti porta ad una riduzione del 10% di infortuni sul lavoro e ad una riduzione del 8% sulle spese di trasporto dei dipendenti. Non male anche se la vediamo solo sotto il profilo della pura economia di costo. Mi creda la sostenibilità è una fonte di ricavo. Non un costo. Noi la pratichiamo convintamente.
Un altro argomento che circola nella finanza mondiale è quello legato alle criptovalute. Abbiamo visto che il mercato delle criptovalute ha raggiunto una capitalizzazione di mercato di 3 mila miliardi di dollari. Da profano in materia Le voglio chiedere come si sta sviluppando questo mercato, secondo Lei ci sono concrete possibilità che le monete virtuali sostituiranno del tutto gli strumenti finanziari attuali e se sì fra quanto tempo?
Le Criptovalute sono ancora un fenomeno tutto da definire. Ad oggi ci sono oltre 20.000 criptovalute diverse. Le prime 8 concentrano il 97% degli scambi. Questo è l’attuale mercato. Tralasciando i rendimenti veramente fantastici che consegue l’investitore speculativo se sa muoversi con destrezza e cognizione affronterei soprattutto il fenomeno delle criptovalute cosidette stable coin.
Queste ultime rappresentano una evoluzione della specie…. Proiettando la sintesi della moneta, prima vista come sovranità nazionale o di federazione di Stati, vedi il dollaro americano e per certi versi l’euro, da una dimensione politica appunto ad una dimensione tecnologica dove il valore della moneta e l’accettazione degli scambi è frutto di un paniere di emittenti e di insiemi, non solo politici ma settoriali, di filiera, di comunità, che riconoscono reciproca fiducia alla criptovaluta.
IGI GROUP è attiva con una cripto banca ed una società che produce tokenizzazione di preziosi. Entrambe con base a Zurigo. Da pochi giorni abbiamo costituito anche in Italia una società specializzata in consulenza di criptoinvestimenti per non fare perdere importanti opportunità economiche agli operatori italiani che si affacciano all’utilizzo delle criptovalute.
A mio avviso l’evoluzione della moneta come segno di scambio internazionale è la criptovaluta. La quale non va osteggiata dalle banche centrali e dai governi ma piuttosto va aiutato il percorso di consolidamento delle criptovalute stable coin che eliminando o riducendo la componente speculativa negativa presente su tale mercato rendono molto piu trasparente l’utilizzo di un unico conio di scambio.
In questo senso la CRIPTOVALUTA è riuscita in quello che non è riuscito ad essere l’Esperanto di Zamenhof nel linguaggio universale. Una nuova unica moneta internazionale libera da condizionamenti e matrici politiche e superando ogni divisione.
Ritornando, per concludere ad Accelera Hub, quali sono i Vostri punti di forza?
IL SISTEMA DI ACCELERAZIONE denominato SDA2022 applicato da ACCELERA HUB è un sistema unico e brevettato in grado di garantire una crescita industriale accelerata alle aziende che vi fanno parte e trova la sua forza nella capacità di fornire nuovi ed ingenti capitali ed esperienze industriali alle imprese in un trasferimento tecnologico che avviene tra le nostre 54 Industrie di filiera di cui IGI GROUP è titolare e le 408 imprese oggi in accelerazione.
Nessuna struttura di Accelerazione di imprese dispone di un netowork proprietario che ha messo a sistema ed al servizio dei futuri campioni di mercato.