Luna Rossa croce e delizia: domina la prima regata, ma poi regala la seconda

Terzo round della finale di America’s Cup, l’equilibrio regna sovrano: la giornata si chiude ancora in parità. La partenza decide nuovamente il tutto: nella prima regata Luna Rossa parte benissimo e vince, nella seconda prende un’area senza vento alla partenza, consegnando di fatto la vittoria a New Zealand.

Prima regata

Le condizioni meteo erano ottimali per il team italiano: vento poco sopra i 6,5 nodi richiesti per partire, situazione che quindi andava a favorire l’assetto di Luna Rossa. Fino a quel momento la certezza comune che avevano entrambi i team era legata alla partenza. I vincitori delle regate infatti erano stati sempre quelli ad essersi posizionati all’inizio del match race sul lato sinistro. Nell’intervista pre-gara però, il trimmer italiano De Felice aveva parlato di come si fossero preparati sulla partenza, e i risultati non hanno tardato ad arrivare. Davanti ad una cornice di pubblico quasi irreale per i tempi che corrono, il timoniere di Luna Rossa, James Spithill, compie una manovra perfetta, controllando le manovre di Te Rehutai e attraversando la linea di partenza con un buon vantaggio.

Parte del pubblico ad Auckland

 

Solo a quel punto gli italiani prendono il lato sinistro, dopo il quale si sente, nella radio di bordo, Francesco Bruni dire di non voler strombare troppo presto, così da dare turbolenze ai kiwi (la condizione peggiore per chi insegue). Manovre e tattiche perfette, alla prima boa Luna rossa ha un vantaggio di 32 secondi, che calerà fino a 23 alla quarta, ma ormai non c’è più storia. Il distacco finale sarà di 18 secondi, Luna Rossa torna in vantaggio con una regata che, come dirà Bruni, è stata condotta senza errori e navigando molto meglio rispetto la giornata di ieri. La fiducia e la concentrazione verso l’obiettivo del team è testimoniabile dal “get ready for next one” (pronti per la prossima) di Spithill, detto ai suoi ancor prima di terminare la prima regata.

Le due barche in gara con quelle dei tifosi sullo sfondo

 

Seconda regata

Cade quindi il mito del lato sinistro nella partenza come Deus ex machina della regata, ma rimane chiaro come l’indovinare l’inizio abbia tanto peso sull’esito finale. Luna Rossa ha evidenziato questo concetto nella giornata di ieri, azzeccando tempistiche e manovre nel primo match race, e compromettendo l’intera regata nel secondo, sempre nei primissimi metri.

Il team italiano a confronto

 

Cosa è successo, ce lo spiega nel post-gara il grinder Shannon Falcone: “Nel pre-partenza siamo finiti giù bassi, con poca aria. Sembrava si dovesse girare questa boa verde, che ci ha fatto allungare ancora di più, ancora più bassi. Eravamo in un angolo stretto, con un calo d’aria che non ci permetteva di accelerare. Già dalla partenza abbiamo dato 200 metri ad un team così forte, non te lo puoi permettere”. E infatti da quel momento New Zealand prende il largo, facendo valere tutte la sue qualità. Al termine della regata verrà registrato il distacco all’arrivo più grande fino ad ora: 1 minuto e 41 secondi.

Bilancio di fine giornata

Quanti avrebbero detto che alla terza giornata Luna Rossa sarebbe stata a pari punti con i neozelandesi riuscendo ad andare due volte in vantaggio? Ma soprattutto, quanti avrebbero detto che con questo risultato ci sarebbero stati anche dei rimpianti? Nella sesta regata infatti il vento era aumentato, ma di poco, per cui si sarebbe rimasti alle stesse condizioni favorevoli con cui Luna Rossa aveva portato a casa la terza vittoria, ma l’errore iniziale ha impedito al team anche solo di giocarsela. Ancora equilibrio, ancora una vittoria a testa, la 36esima edizione dell’America’s Cup è sicuramente una delle più avvincenti e aperte degli ultimi tempi, dove i favori della vigilia verso New Zealand non si sono ancora concretizzati. Per vedere se Luna Rossa riuscirà a resistere fino all’ultimo e a concretizzare il sogno di vincere questa competizione (mai riuscito a nessuna italiana), non ci resta che darci appuntamento ai prossimi giorni.

 

 

Fonte foto: lunarossachallenge.com