Nella notte tra l’11 e il 12 marzo sono andati in scena il terzo e il quarto match race della finale della 36esima edizione di America’s Cup. Il team italiano Luna Rossa è riuscito a portarsi a casa la prima regata conducendola magistralmente, per poi commettere degli errori nella seconda, concedendola ai neozelandesi. Risultato che quindi rimane in parità, 2-2 il parziale.
La prima regata
Il primo atto di giornata sembrava essere destinato al rinvio. Prima il dubbio sul vento, molto leggero, che in mattinata spesso ha oscillato sotto i 6,5 nodi (velocità minima richiesta per partire), poi, quando questa pratica sembrava essersi chiusa con le prime rilevazioni che indicavano un vento compreso tra 8 e 10 nodi, viene dichiarata la sospensione della partenza. La causa è da ricondurre al numero troppo elevato di imbarcazioni di tifosi nelle acque di Auckland e ai problemi logistici che ne sono derivati.

Alle 04.23 italiane finalmente si parte, con Luna Rossa che indovina la partenza difendendo il lato destro, per poi passare davanti a New Zealand al primo incrocio. Quello è l’unico momento in cui i due yatch sono molto vicini durante tutta la regata, perché Luna Rossa inizia a costruire e mantenere il vantaggio in maniera progressiva: 10 secondi al primo gate, 13 al secondo, 23 al terzo. Nel secondo lato di poppa i kiwi dimostrano di avere la rimonta nelle loro corde, passando da più di 370 metri di distacco a 250. Quando il vento torna a calare, Luna Rossa tira fuori di nuovo gli artigli, e passa al gate numero 5 con 38 secondi di vantaggio. Tra questo momento e l’arrivo, gli italiani perdono solo un secondo: 2-1 per Luna Rossa, per la prima volta in vantaggio in questa finale e 2 regate vinte in America’s Cup per la prima volta da parte di un team italiano.
Seconda regata
Alla vigilia conoscevamo le qualità di Luna Rossa in una situazione di regata caratterizzata da poco vento, e il quarto match race avrà le stesse condizioni del terzo, permettendo ai tifosi di sognare un clamoroso doppio vantaggio al termine della giornata.

Due i fattori che però non permetteranno all’ottimismo di dominare. Le regate disputate fino a quel momento hanno dimostrato come chi si rende protagonista della partenza migliore, vince, e ora Luna Rossa partirà dal lato sfavorito. Il secondo motivo invece, è di facile intuizione: i kiwi ora sanno quali sono le mosse da fare per non commettere errori. E infatti a commetterli saranno proprio gli italiani. In partenza New Zealand guadagna la testa, costringendo Luna Rossa a virare subito verso destra. E qui troviamo subito la chiave della regata. Dopo un primo momento in cui sembrava poter essere addirittura in vantaggio, al primo incrocio il team italiano è in ritardo, fino ad arrivare al gate 1 dove sono 9 i secondi che separano le due barche. New Zealand si porta sui 200 metri di vantaggio, 36 secondi al gate 2, complice la spanciata di Luna Rossa che firma in quell’istante la vittoria di Te Rehutai. Al traguardo infatti gli italiani arrivano con più di un minuto di ritardo rispetto i rivali.

Bilancio di fine giornata
Giornata come abbiamo già detto storica per Luna Rossa, che raggiunge traguardi e statistiche importanti dopo appena 4 regate. Confermate l’assenza di differenze di velocità tra le due imbarcazioni e la capacità dell’equipaggio italiano di tenere lucidità quando c’è da fare da capofila. Le note negative sono sicuramente gli errori che hanno pregiudicato irrimediabilmente la quarta regata, ma anche la qualità comunque elevatissima di New Zealand in condizioni di vento debole. Situazione commentata post gara da uno degli 11 di Luna Rossa, Enrico Voltolini, che oltre a commentare le regate e gli episodi di giornata, afferma che le sensazioni nel quarto match race non erano le stesse del terzo. Questa 36esima edizione dell’America’s Cup rimane apertissima, con Luna Rossa che ha le capacità per restare in lotto fino alla fine, e da adesso si navigherà ogni notte, fino a che uno dei due team porterà a casa la settima vittoria. L’appuntamento è quindi a domani con il commento del terzo round dell’America’s Cup 2021.
Fonte foto: lunarossachallenge.com