Quarto round della finale di America’s Cup 2021 che sorride ai neozelandesi. Prima vincono di forza il settimo match race, poi risorgono nell’ottavo, teatro di una delle regate più controverse della storia della competizione.
Prima regata
Dopo la sosta obbligata di ieri, dovuta alla mancanza di vento necessario per poter dare il via ai due match race, Luna Rossa e New Zealand si sono presentate al Campo E per “riprendere le ostilità”. Fino a quel momento aveva dominato il fattore partenza, infatti nelle 6 regate precedenti aveva vinto sempre la barca che aveva avuto lo sprint migliore, ma come vedremo oggi si è venuti meno a questo dogma. Infatti è stata Luna Rossa a prendere la prima posizione al via, guadagnando più di 100 metri di vantaggio, arrivando alla prima boa 8 secondi prima di New Zealand. I due yatch iniziano un duello fatto di manovre eseguite in tempi completamente diversi e con la perenne impressione che uno dei due team stia per prendere il largo. Alla seconda boa il vantaggio di Luna Rossa è rimasto praticamente invariato, 10 secondi sui neozelandesi.

Quello che succede dopo è ciò che più preoccupava alla vigilia di questa finale: Te Ruthai ha una velocità superiore alla barca italiana. I neozelandesi sono avanti all’incrocio, e sembrano sigillare la vittoria già al terzo gate: 19 secondi di vantaggio. Sia chiaro, si era capito che New Zealand fosse più veloce anche nelle regate precedenti, ma nel settimo match race questo dato è divenuto lampante. Vantaggio che quindi cresce di gate in gate: più di 20 secondi al quarto, 48 al quinto e 58 al traguardo. La barca dei kiwi è arrivata ad avere 2 nodi di velocità in più rispetto a Luna Rossa. A fine regata sono arrivati i commenti di entrambi i team: per i neozelandesi Peter Burling, che ha raccontato di come sono stati bravi a sfruttare il cambio di vento per recuperare lo svantaggio iniziale, mentre per gli italiani ha parlato Francesco Bruni, dicendo che avevano già analizzato cosa non fosse andato e di come il morale dell’equipaggio fosse alto e pronto alla regata successiva.

Seconda regata
E in effetti la voglia di fare bene si vede in Luna Rossa, che indovina di nuovo la partenza, e alla prima boa ha già costruito un vantaggio di 16 secondi. Poi accadono due cose che sembrano segnare la regata irrimediabilmente: in primis il vento si abbassa in condizioni ottimali per Luna Rossa, ma soprattutto Te Reuthai cade dai foil e si blocca in acqua. A quel punto Luna Rossa vola, raggiungendo i 2km di vantaggio, ovvero il distacco più grande fino a quel momento registrato: più di 4 minuti al secondo gate.

Poi l’impensabile diviene realtà: Anche gli italiani cadono dal foil, e con l’abbassarsi del vento non riescono più a rialzarsi in volo. New Zealand a quel punto raggiunge Luna Rossa (che intanto colleziona penalità oltrepassando i limiti laterali nel tentativo di ripartire) e va a vincere una regata senza precedenti, portando il risultato sul 5-3.
Bilancio di fine giornata
Assurdo ciò che si è visto. Un match race che sembrava essere terminato dopo pochi minuti, cambia improvvisamente accomunando il destino delle due barche, facendo cadere dal foil anche Luna Rossa dopo Te Reuthai. Gli italiani avevano reagito benissimo alla batosta della settima regata, dimostrando di avere il carattere per restare ancora una volta attaccati ai kiwi, ma un buco di vento (nato per l’altro nelle condizioni sperate da Luna Rossa stessa) dà un’altra batosta morale all’equipaggio. Nel post regata però sono arrivati i commenti lucidissimi di James Spithill, timoniere di Luna Rossa, che dopo aver commentato ciò che è successo in regata, ha chiarito come sanno che possono vincere e che faranno di tutto per farlo nel round di domani. Nella speranza che si possa effettivamente gareggiare (le previsioni dicono di un vento molto leggero, sapremo soltanto qualche minuto prima della partenza se le regate si faranno o meno), rimandiamo l’appuntamento a domani, con il commento al quinto round della 36esima finale di America’s Cup
Fonte foto: lunarossachallenge.com