La vendita delle azioni di Oi (OIBR3) in V.tal dovrebbe avvenire solo con l'approvazione preventiva dell'Agenzia nazionale delle telecomunicazioni (Anatel). L'informazione è tratta da Estadão.
Secondo il giornale, tele ha presentato una nuova richiesta di riorganizzazione giudiziaria all'inizio di marzo e la vendita di beni potrebbe essere una via d'uscita dalla situazione finanziaria di tele in futuro.
Inoltre, il presidente dell'agenzia, Carlos Baigorri, ha dichiarato oggi che un'eventuale operazione di vendita degli asset richiederà il consenso preventivo del regolatore.
Ha detto che la preoccupazione di Anatel in un'eventuale vendita di V.tal sarà quella di garantire che Oi continui ad avere un certo grado di controllo sulla società della fibra, perché, in questo modo, tutti gli asset sono raggiunti dall'istituto della reversibilità. "Questa diluizione non può essere così grande da farle cessare di essere il controllore della società", ha detto Baigorri ai giornalisti.
Oi (OIBR3): V.tal
Il quotidiano ha anche spiegato che Oi detiene il 34,1% delle azioni di V.tal, mentre gli altri soci sono la banca BTG Pactual (BVMF:BPAC11) e il fondo pensione canadese CPPIB. Lo scorporo della società di infrastrutture di rete è stato un modo per le telecomunicazioni di raccogliere fondi per pagare i propri debiti, lasciando solo l'operazione di fornitura del servizio ai consumatori finali. Baigorri ha spiegato che, nonostante il fatto cheOi non ha la maggioranza delle azioni, la definizione di controllore in questo caso si basa su altri aspetti, stabiliti nella risoluzione di Anatel.
La scorsa settimana, l'amministratore delegato di Oi, Rodrigo Abreu, ha ribadito la possibilità di vendere una quota di V.tal come via per ammortizzare una buona parte o addirittura l'intero debito finanziario anticipato. Ciò dovrebbe avvenire tra il 2024 e il 2026, quando l'azienda sarà più grande e più preziosa di oggi, ha detto. Al momento, non c'è alcuna negoziazione per questo. Tuttavia, il requisito del consenso basato sula reversibilità degli asset potrebbe diventare un ulteriore fattore di complessità per Oi, rendendo tale processo più dispendioso in termini di tempo, a maggior ragione considerando la necessità di porre rapidamente rimedio alle difficoltà finanziarie della telecom.